domenica 23 dicembre 2007

Subsonica - Incantevole

Allright.
Eccomi.
Long time, no updates.

Andiamo alle news:

Good news: Ho un lavoro.

Bad news: Mio padre, a meno di un miracolo, sta morendo in un letto d'ospedale.

Schiettamente la butto giù, inutili i giri di parole.
Periodo di svolta.
Confusione. Determinazione. Denti Stretti e Stiff Upper Lip.
Tengo botta.

Zero voglia di lasciarsi buttare giù.
Fottutamente zero voglia.

E non sono l'unico che combatte.
Forse è una battaglia persa.
Ma cazzo, sentirlo dire "Basta, firmiamo che voglio uscire e tornare a casa. Mi sono rotto i coglioni" sono le cose più dolci che uno possa sentire.
Già, sono io; quello che rifugge la famiglia, evita e combatte il luogo comune del figlio che scontatamente è legato ai genitori... ma lo ammetto.
Amo mio padre.

E mi stupisco.
Navigo tra la gente e mi sento come la corazzata Yamato che fende immensa le acque.
Tonnellate d'acciaio indistruttibile e poderoso. Inarrestabile.
L'arroganza è diventata consapevolezza?

Esco, mi concedo un attimo sorridente con gli amici di sempre.
Gente. Ovunque.
Finalmente.

Le discussioni sul da farsi per Capodanno scivolano ovattate sui pensieri nascosti nell'ombra, schiena appiattita dietro la trincea fra disperazione e rassegnazione... pregnanti di domande che vorresti lasciare senza risposta.
Arriverà a Capodanno?
Se ne andrà prima?
Stanotte arriverà la telefonata?
O domani notte?
Quando?
Perchè?

Dici BASTA quando ti perdi ad immaginare come sarà.
E ti butti di nuovo a capofitto nella vita.
La vita fatta di umidità sulla schiena, di pizze da ordinare, della birra che prendi perchè ti piace e piace alla barista che ti piace, di chewing gum spartite come fossero pan di via sul tragitto epico della notte.

Voli sulle luci notturne e ti compiaci di te stesso.
Incontri una donna.
Di nuovo.
E capisci che hai visto giusto.
Le piaci.
Anzi... sei così distaccato che guardi te e lei come in un film.
Bravo, bravo.
Sai già come andrà la discussione.

L'istinto del cacciatore sarebbe pronto, te ne compiaci pure.
Ma non è il momento.
E ti dispiace un pò, si... non è il momento di conoscere una persona interessante.
Non è il momento di tirare qualcuno di nuovo dentro al tuo mondo.

Fuck, rimani così maledettamente egoista anche quando decidi di fare la scelta giusta.
Certo, la giustificazione è pronta.
"In questo momento non è il caso".
E quando minchia dovrebbe essere il caso?
Ci sono i momenti prescritti?
Egoiste! Egoiste!

Almeno ti senti calmo.
Sarà, ma, per una volta, ti senti nel giusto.
Che è diverso dal fottersene di essere da qualsivoglia parte della barricata come sempre.

Quelli che per ora ci devono essere ci sono.
Anche senza chiederlo.
Il Topone a cui ritorni la dedica musicale con tutto il bene dell'anima, Pioker, l'uomo delle frasi non dette ma sempre comprese, a Barbara, la compagna di adorabili cospirazioni da carbonari sociali, alla piccola che ti abbraccerebbe mille e mille e mille volte, e raggomitolato come un micio ingordo non ti basterebbero mai.

L'unico rammarico è che comunque vada, non riuscirò a dirgli niente di quello che forse vorrei. Dovrei.
E' inutile dire "Fallo prima che sia troppo tardi".
Non lo farò.
Monolitico rimango nel rifiuto dell'esternazione di affetto familiare.

Ma quello che non posso dire, posso fare.
Fatti non pugnette, n'est-ce pas ?

Just as usual scordatevi di sentirmi promettere qualcosa, ma sicuramente so benissimo cosa FARE per vivere consapevole di averlo fatto contento e fiero.